L’attività fisica (anche poca) allontana le malattie e fa bene alla salute!

L’attività fisica (anche poca) allontana le malattie e fa bene alla salute!

Nel nostro paese, circa il 40% delle persone conduce una vita sedentaria, e soltanto un bambino su 10 pratica attività fisica in modo adeguato alla sua età. Molti studi scientifici dimostrano che muoversi è fondamentale e la sedentarietà è un fattore di rischio mortalità.

Fare movimento conta quanto mangiare in modo corretto, e lavorare sui due fronti porta a un risultato che non è la somma dei fattori, ma la loro moltiplicazione.

La sedentarietà aumenta con l’età, è più frequente nelle donne che negli uomini, e nelle persone che hanno un basso grado di istruzione o difficoltà economiche.

L'elenco dei benefici dell’attività fisica è lungo: migliora la tolleranza al glucosio, riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2, abbassa i valori della pressione arteriosa e del colesterolo, abbassa il rischio di malattie cardiache e di alcuni tumori. Ancora, il movimento è essenziale per il bilancio energetico e per un maggior consumo di calorie.

Ci permette di conservare la nostra massa muscolare durante un regime dimagrante e a lungo termine ottimizzare i risultati ottenuti. 

Fare attività fisica riduce anche l’appetito, sia per un effetto diretto sul cervello sia perché abbassa il livello di stress, che spesso ci porta a ricorrere al cibo come fonte di gratificazione.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone adulte dovrebbero svolgere almeno 150 minuti di attività fisica moderata durante tutta la settimana (l'ideale sarebbe 30 minuti ogni giorno, 5 giorni su 7), o almeno 75 minuti di attività fisica intensa, sempre distribuiti durante la settimana. La parte aerobica dovrebbe durare in ogni caso non meno di 10 minuti. Se i 150 minuti a settimana consigliati dall'OMS vi sembrano tanti, non bisogna comunque rinunciare a muoversi.

Le persone sedentarie che aumentano anche di poco il loro livello di attività fisica hanno comunque dei benefici. 

Un’alimentazione sana è determinante per chiunque pratichi attività fisica e non può essere uguale per tutti, ma deve essere personalizzata in base all’età, al sesso, al tipo di attività lavorativa, alla frequenza e all’intensità dell’attività fisica e alle abitudini alimentari.

La dieta deve essere equamente ripartita tra proteine, grassi e zuccheri e questi ultimi, fonte principale di energia e fondamentale combustibile d’utilizzo immediato, devono essere preferibilmente complessi: pane, pasta, riso (meglio se integrali). Questi zuccheri vengono assorbiti gradualmente, mantenendo costanti i valori glicemici, senza picchi di insulina e conseguente ipoglicemia con conseguente calo di rendimento.

Rispetto ad un individuo normale, lo sportivo, non necessita di una maggiore assunzione di vitamine, se non quelle del gruppo B (B1 cereali integrali, legumi, soia, ecc.), la Vitamina C (agrumi, kiwi, pomodoro, peperoni, peperoncino piccante, broccoli, cavoli e tutti gli ortaggi a foglia verde) e la Vitamina E (olio extra vergine di oliva e olio di semi, frutta secca, tonno sott’olio e ortaggi a foglia verde).

Di importanza basilare sono invece i sali minerali, perchè praticando uno sport si tende a sudare molto e ad eliminare oltre all’acqua anche i sali necessari. Quelli che si eliminano più facilmente sono il sodio, il cloro e il potassio, sali indispensabili per il buon funzionamento del nostro organismo.

La mancanza di questi sali può recare debolezza, capogiri e crampi muscolari. Per essere perfettamente in forma, l’organismo ha bisogno che il rapporto tra questi sali sia perfettamente bilanciato. E’ bene quindi bere adeguatamente per evitare la dispersione di questi sali, specialmente prima, durante e dopo ogni gara.

 

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